nel silenzio / ho scritto / lettere piene d'amore
G. Ungaretti da Veglia
Il silenzio non è solo una mancanza di suono. 
Lo si potrebbe forse paragonare ad uno spazio in cui gli attriti siano minori, il tempo più fermo, il movimento più fluido, il pensiero più libero. 
Il silenzio è un carico di promesse, un luogo in cui i sogni non si infrangono e la realtà non costringe: un elemento tutto da conquistare, difendendolo dal rumore delle nostre vite sempre più frastagliate in mille rivoli di occasioni da rincorrere, da scegliere, da abbandonare.
Questo lavoro fotografico nasce dall’idea che la dimensione del silenzio sia uno spazio intimo nel quale si cerca di alzare le ancore dalla realtà sensibile e navigare liberamente nei meandri della mente, alla ricerca di qualcosa che non è e non vuole essere condivisibile.
Immergersi completamente in uno stato liquido significa tornare all’esperienza primordiale, essere protetti e avvolti, concentrati su se stessi e sulle proprie funzioni vitali, significa tornare all’essenza, eliminare sovrastrutture, finti bisogni, paure.
In questo silenzio fluido i soggetti rappresentati si prendono una pausa rigeneratrice durante la quale tutto si alleggerisce: restano i segnali di un tempo sospeso e finito solo nelle vesti fluttuanti che ammorbidiscono le rigidità del corpo e negli oggetti che qualcuno stringe per non dimenticare del tutto se stesso. Il silenzio non è solo uno stato di quiete, è piuttosto un momento di tensione che spinge a prendere coscienza della forza rinnovatrice del pensiero.
L’autore ci pone di fronte alla rappresentazione di tanti differenti silenzi. Possiamo solo cercare di ascoltarli in un esercizio ricco di possibilità: conoscere il silenzio altrui è un passo per conquistare il proprio. E’ in questa dimensione che i sensi diventano più acuti, il pensiero più efficace e positivo, più disteso l’atteggiamento verso la vita. 
Nessun silenzio è mai uguale se ben ascoltato….
Cristina Paglionico
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